Sopraggiunto in Italia da pochissimi anni, il Paddle Tennis (o Padel) è uno sport originario dell'Argentina di derivazione tennistica, un mix tra tennis e squash.
Si pratica a coppie in un campo rettangolare e chiuso da pareti su quattro lati e un recinto metallico, ad eccezione di due porte laterali.
Le pareti possono essere realizzate in vetro o in un altro materiale solido e uniforme e possono essere di un'altezza massima di 3 metri.
Il resto del campo è chiuso da un recinto metallico con un'altezza di 4 metri. Al centro del campo di gioco c'è una rete che lo divide in due con un'altezza massima di 88 cm al centro.
Il gioco si pratica con una racchetta dal piatto rigido con cui ci si scambia una pallina nell'aspetto identica a quella da tennis ma con una pressione interna inferiore, permettendo dunque un maggior controllo dei colpi e dei rimbalzi sulle sponde.
La palla può rimbalzare su qualsiasi parete ma una sola volta a terra prima di essere restituita.
Quello che contraddistingue i campi da Padel del Tennis Club dalla maggior parte di quelli presenti in zona è la particolare e modernissima struttura di ultima generazione con campo panoramico e sistema scorrevole laterale apribile a 4,5 metri dai bordi, con copertura in PCV, che dà l'opportunità di giocare in maniera immersiva in un ambiente sportivo riparato ma paesaggisticamente aeroso e luminoso, potendo così godere dell'aria aperta il più possibile.
L'organizzazione di corsi per ragazzi ed adulti permette di approcciarsi alla disciplina in maniera efficace ma pur sempre all'insegna del divertimento e dell'evasione, e l'affiliazione alla nuova società Area Padel Tennis Club Viterbo permetterà anche la possibilità ai propri tesserati di accedere ad un account personale sul portale del Padel con un conto crediti a propria disposizione per prenotare in totale autonomia i campi.
Non mancano poi tornei di vario genere sia a livello amatoriale che agonistico, con la formazione anche di una squadra che ci auguriamo eguagli presto i successi di quelle del Tennis.
